Da un paio di anni a questa parte gennaio è diventato il mese di Lisbona. Una città stretta in un abbraccio di luce, dove tra i vicoli risuona nostalgico il fado e le pasteis de nata ti si sciolgono in bocca. Lisbona è questo e molto altro. E tra le tante, per me, sarà sempre anche il punto di partenza di un’avventura zaino in spalla che mi ha condotta alla scoperta del mondo e di me stessa.
Se siete curiosi di saperne di più non perdetevi In fuga con me stessa, un libro che raccoglie ‘le gioie e i dolori’ dei miei giorni portoghesi… e non solo. E se per caso l’avete già letto, perché non suggerirlo o regalarlo a una persona speciale? Lo trovate in LIBRERIA, nei principali store online (Amazon, IBS, laFeltrinelli…) Anche in formato ebook!! Insomma, i modi per procurarselo tendono all’infinito. Fate voi…
NB: per gli indecisi, ecco qua la recensione di Mappalibro.it
Le cose stanno così: amo scrivere. E col tempo sono arrivata a credere che questo mio amore compensi perfettamente l’avversione che provo per il parlato, soprattutto quando il soggetto di quel parlato sono io.
Stasera, però, ho accettato la sfida di raccontare chi sono e com’è saltata fuori l’idea di “In fuga con me stessa”, per dare a questo libro l’opportunità di essere conosciuto.
Arrivarci non è stato semplice. Al solito il percorso è stato pieno di imprevisti e piani B da dover tirare fuori da un cilindro, che a tratti, visto il meteo di questi giorni, pareva dovesse servire più a ripararsi dalla pioggia che altro… Ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Dico “ce l’abbiamo” e non è un caso, perché quello di stasera è stato davvero un gioco di squadra. E forse è proprio questo il ricordo più bello che porterò con me di questa mia prima presentazione dal vivo: la consapevolezza di quanto sia importante coltivare con cura relazioni autentiche, che alla fine sono quelle che ti salvano sempre.
Per la felicità che provo adesso, ci sono persone a cui devo dire #grazie. Prima tra tutte Maurizia, la quale, quando domenica mattina le ho proposto di farmi da spalla questa sera, non c’ha pensato un attimo a rispondere “Avoglia Ire, si fa! Si fa!”. In neanche due giorni si è divorata i miei racconti, riempiendo il libro di post it e appunti, facendomi notare dettagli che neanche io stessa, tra le righe, ero stata in grado di cogliere.
“Si fa, si fa!”, me lo ha detto anche Lorenzo qualche settimana fa, quando gli ho chiesto se avesse voglia di ospitarmi per una presentazione al Gradisca, un locale giovane e pieno di idee, in cui ogni volta che vado, pur essendo nel centro di Prato, ho la sensazione di trovarmi a casa. Un bel grazie, quindi, va anche a lui. Così come a Stefania, Irene, Francesca e Rino, presenti e partecipi, e a coloro che, pur non essendo potuti venire, non hanno mancato di farmi sentire il loro supporto.
Il grazie più grande, però, lo lascio per ultimo ed è tutto per Francesco, un compagno con la C maiuscola, per il quale non passa giorno senza che io ringrazi il cielo. Lo stesso cielo a cui ho detto grazie oggi, non solo per lui ma anche per averci concesso un po’ d’ore di tregua per parlare, ridere e finalmente brindare, tutti insieme e dal vivo.
“Diari, guide, racconti che ispirano e fanno venir voglia di partire: quelli che sto per consigliarti sono libri di travel blogger e viaggiatori italiani attivi sui social che hanno tutti come filo comune la passione per il viaggio, la curiosità di scoprire nuovi posti, di incontrare nuove persone e conoscere storie lontane dalla propria quotidianità”.
20 libri di viaggio scritti da viaggiatori e travel blogger italiani che Selene Scinicariello di Viaggi che mangi ha voluto suggerire ai lettori del suo blog.
“Un mondo variegato, capace di stupire, tanto quanto di affascinare“, nel quale sono felice di trovare anche In fuga con me stessa.
>> Clicca qui per scoprire quali sono gli altri titoli.
“Un anno e sei capitali europee: 𝗜𝗻 𝗳𝘂𝗴𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗜𝗿𝗲𝗻𝗲 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼 racconta il desiderio di evadere, di mettersi in gioco da sola e di allontanarsi dalla vita di tutti i giorni. Nell’epoca dei troppi racconti di chi abbandona tutto per vivere viaggiando, il libro di Irene è una boccata di freschezza e autenticità, una testimonianza di come il viaggio possa essere terapeutico anche in piccole dosi e di come chiunque possa goderne anche senza abbandonare casa, affetti e lavoro”.
Capita che dopo una una lunga – ma che dico lunga, lunghissimaaaaa – giornata di lavoro, ci si perda per minuti e minuti nello scorrere incessante dell’indice sul display dello smartphone. Un modo per decomprimere, alleggerire la mente e tornare lentamente in contatto con la realtà. Lo so, sembra strano che per tornare in contatto con la realtà si debba passare da questo, ma talvolta a me capita, lo ammetto. Capita eccome.
Anche stasera è andata così. Ho scorso senza senso per qualche minuto, tra immagini, emoticons, titoloni… fino a quando non ho visto qualcosa di familiare. Era la copertina di In fuga con me stessa che spiccava su un fondo rosso che solo a vederlo, oh, il profumo del Natale arrivava fino a me che me ne stavo dall’altra parte del display.
E’ che le cose più belle son proprio quelle che non ti aspetti. Che ti colgono di sorpresa quando scende la sera e ti fan sospirare e sorridere… Quelle cose che quando ti accorgi d’avere davanti la prima recensione del libro che hai scritto, pensi… be’, ma che ve lo dico a fare?!
“…In fuga con me stessa di Irene Romano è un libro che si legge col piacere del romanzo d’avventura, l’intensità di quello di formazione, la curiosità di una guida turistica, ma soprattutto con grande complicità e trasporto in attesa di poter prendere anche noi un biglietto e partire, viaggiare, magari fuggire, comunque andare. Tanti passi davanti a noi e questo tragico momento dietro le spalle.”
Io e il Venerdì andiamo sempre più d’accordo. Se poi penso a quello di oggi, ciò che provo è quasi amore.
Già… visto e considerato, infatti, che passeranno ben 4 giorni prima di rimettere piede a lavoro, questo è un venerdì che vale doppio.
Ma in realtà a farmelo amare più del solito è questa foto, che arriva direttamente da un trasloco londinese.
Il fatto che IN FUGA CON ME STESSA continui a viaggiare, insieme alle vite di chi se lo porta appresso, mi riempie di gioia. È come se una parte di me fosse ancora in giro. E per questo non ringrazierò mai abbastanza i miei preziosi amici .
“In fuga con me stessa” alla Libreria Gioberti di Firenze
Scrivere. Vorrei farlo più spesso di quanto non lo stia facendo ultimamente. Se potessi lo baratterei con il parlare, che invece è una cosa che faccio da mattina a sera e che non sempre mi viene bene: parole che saltan fuori troppo velocemente e talvolta confuse, tra C che svaniscono e parentesi che si susseguono a ripetizione.
Così ieri sera ho provato a unire le due cose, parlando di ciò che scrivo. Ecco cos’è venuto fuori.
Essere al passo coi tempi vuol dire anche questo: fare i conti col fatto che da domani la mia amata Toscana – come già altre regioni d’Italia – tornerà ad essere zona rossa.
Molti si staranno già chiedendo come affrontare al meglio questo secondo round. Darsi ai fornelli? Al bricolage? Farsi tutt’uno col divano intrippandosi nell’ennesima serie tv di questo interminabile 2020? Diventare mastro degustatore di distillati? Correre al canile e adottare un cane?
Be’, qualsiasi cosa decidiate di fare cercate di essere felici. E soprattutto, lasciate un po’ di spazio per le persone che amate e per i libri, che zitti zitti riescono a dar vita a interi mondi. Vicini, lontani, talvolta sconosciuti.
Se poi il vostro desiderio è quello di ritrovarvi altrove sul serio, non posso che consigliarvi In fuga con me stessa, una raccolta di racconti di viaggio che, pagina dopo pagina, vi condurrà alla scoperta di splendide capitali d’Europa.
Preparate lo zaino, quindi, e procuratevi la vostra copia: in libreria, su bookabook e, udite udite, anche su bookdealer, il nuovo eccommerce che sostiene le librerie indipendenti.
Oggi è successa una cosa bella: In fuga con me stessa è entrato ufficialmente in distribuzione! D’ora in poi, quindi, non solo sarà possibile acquistarlo su bookabook.it, ma anche su Amazon, in store come Feltrinelli e IBS… ma soprattutto, udite udite, potrete trovarlo in libreria.
Anzi, se conoscete librai curiosi di leggere le peripezie emotive – e non solo – di una trentenne in fuga con se stessa, è l’ora di farsi avanti e suggerire. Già… suggerire, suggerire e ancora suggerire, come se non ci fosse un domani. Thanks!
Sono quasi quattro anni che sono entrata nei trenta e anche se a volte il futuro si rivela un po’ incerto, be’, una cosa è sicura: questa, ad oggi, è la mia storia.